Il diabete colpisce sempre più soggetti, ma gestirlo da oggi potrebbe diventare più facile grazie all’orologio che misura il sangue.
Il diabete è una patologia cronica che, nel corso degli anni, ha colpito sempre più individui. Secondo i dati raccolti da The Lancet nel 2024, sembra che sia stata addirittura superata la soglia degli 800 milioni di soggetti affetti da diabete di tipo 1 (di natura autoimmune) e diabete di tipo 2.
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Quest’ultimo, in particolare, colpisce il 90% dei soggetti ed è associato a cattive abitudini di vita o alimentari, ma anche ad altri fattori ambientali. Nonostante si tratti di una delle malattie più impattanti ai giorni nostri, esistono varie tecnologie e terapie che permettono ai diabetici di fare una vita pressoché normale.
Uno dei momenti di svolta nel trattamento del diabete è avvenuto sicuramente negli anni ’70, cioè quando Anton H. Clemen ideò il primo glucometro portatile. Questo dispositivo permetteva di misurare i livelli di glucosio nel sangue in modo piuttosto rapido.
Da allora i glucometri sono stati messi a punto da numerose case farmaceutiche e oggi è possibile pungersi un dito, raccogliere una goccia di sangue e sapere immediatamente cosa fare per gestire il proprio diabete. Ma siccome la tecnologia non si ferma mai, potremmo trovarci di fronte a una nuova svolta.
“Il nostro smartwatch potrebbe essere una svolta nella gestione del diabete”: parla il CEO di Samsung
Nell’era dell’intelligenza artificiale, infatti, c’è chi paventa l’ipotesi che l’AI possa rendere la misurazione del glucosio non solo indolore, ma anche più economica, sul lungo termine. Stiamo parlando dei dispositivi indossabili di Samsung, in particolare i suoi smartwatch.
Secondo quanto affermato dal Dr Hon Pak, vice presidente anziano e capo del team di salute digitale di Samsung Electronics, l’azienda sta lavorando a dispositivi che possano misurare i nostri livelli nel sangue in maniera accurata e non invasiva.
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In occasione del Samsung Health Forum a San Jose si è mostrato molto eccitato e fiducioso al riguardo, affermando che “se fatta bene, questa tecnologia potrà cambiare le carte in tavola“. L’unico problema? Non ha fornito ulteriori dettagli né sul metodo usato né sull’eventuale lancio.
Non è la prima volta che le grandi aziende tecnologiche attenzionano questo argomento, prospettando grandi innovazioni per i loro dispositivi. Ad oggi, però, ancora non esistono strumenti che possano permetterci di ottenere questi risultati.
Il problema principale è infatti legato alla difficoltà nel miniaturizzare gli strumenti necessari alla misurazione del glucosio (come sta succedendo ad esempio per Apple). Tuttavia la direzione di Samsung ha fatto sapere che continuerà a lavorare su questa tecnologia e chissà che con l’AI questo sogno non diventi presto una realtà effettiva.