Sappiamo tutti quanto sia pericolosa la presenza di pesticidi negli alimenti che acquistiamo quotidianamente. Questo frutto in particolare è da evitare.
L’elevata presenza di pesticidi negli alimenti che siamo soliti acquistare è un tema da anni al centro di accesi dibattiti. I rischi per la salute sono ormai noti, eppure l’uso di prodotti fitosanitari è una costante. Ad essere particolarmente interessato da questo fenomeno è un frutto molto amato: scopriamo di quale si tratta e perché andrebbe evitato.
In Italia, come nel resto del mondo, l’impiego di pesticidi nel settore alimentare rappresenta un problema che può avere serie conseguenze sulla salute dei consumatori. I fitofarmaci vengono usati in agricoltura con l’intento di eliminare parassiti o altri organismi che danneggiano le coltivazioni, come gli insetti che trasmettono malattie a queste ultime.
Nonostante gli appelli di organizzazioni e attivisti, i pesticidi non smettono di essere ampiamente utilizzati. Il contatto con essi, soprattutto se prolungato, rischia di avere effetti negativi sul nostro organismo andando a danneggiare il sistema nervoso centrale e il fegato, oppure intaccando la fertilità.
Questo frutto è pieno di pesticidi: gli esperti mettono in guardia
Gli alimenti più a rischio di contaminazione, come messo in evidenza da Legambiente con il suo report “Stop pesticidi nel piatto” sono le pere, le mele e l’uva. A presentare la probabilità più alta di avere residui chimici, tuttavia, sono le fragole. Il dato arriva dai test effettuati annualmente dall’Environmental Working Group (EWG), con sede negli Stati Uniti.
Questo amatissimo frutto può rivelarsi molto pericoloso e a ciò contribuisce una serie di fattori. Innanzitutto le fragole non hanno una buccia spessa, in grado di proteggere la polpa interna, il che le espone maggiormente alla penetrazione dei pesticidi. La loro superficie è delicata e porosa, di conseguenza l’assorbimento di sostanze chimiche avviene facilmente.
Inoltre, la texture irregolare rende ancora più difficile la rimozione dei residui di fitofarmaci tramite il lavaggio del frutto. Anche il modo in cui sono coltivate si collega all’elevata presenza di pesticidi: le fragole vengono fatte crescere vicino al suolo, aumentando il contatto con i prodotti fitosanitari.
La loro coltivazione intensiva va di pari passo con un ampio uso di pesticidi per eliminare insetti e muffe e proteggerle dai funghi. Tra questi, vengono utilizzati prodotti molto dannosi per la salute, determinanti nello sviluppo di patologie come il cancro o di disturbi neurologici.
Dai test dell’EWG, inoltre, emerge che più del 90% delle fragole prese in esame contiene residui di diversi tipi di pesticidi, in certi casi addirittura fino a 20. Ci sono fitofarmaci anche molto persistenti, difficilmente rimuovibili dal frutto quando lo laviamo. Ecco perché gli esperti ci invitano ad evitare un eccessivo consumo di fragole: se proprio non possiamo farne a meno, sarebbe meglio optare per quelle biologiche.
